“Magari mi metto a dieta” il musical

L’11 gennaio è stato per noi giovanissimi e animatori della parrocchia della SS. Trinità una data memorabile: finalmente è andato in scena il nostro primo musical! A raccontarvi la nostra esperienza sarà una spettatrice, da occhio esterno, e i giovani protagonisti che dal di dentro, invece, hanno vissuto tutte le emozioni, le fatiche e le soddisfazioni di quest’avventura.

Spettatori catturati dall’entusiasmo

Articolo di: Amalia Gargiulo, spettatrice

Non amo il genere musical. Trovo che troppo spesso coreografie e canzoni servano ad “allungare il brodo” celando maldestramente l’inconsistenza di una trama, la banalità dei dialoghi e il vuoto creativo degli autori. Forte di questo fondato pregiudizio sono entrata la sera di martedì 11 gennaio nel Teatro delle Rose, inaspettatamente zeppo come un uovo. Gran pienone di amici, parenti e “correligionari”… come me del resto, loro però un po’più entusiasti. All’apertura del sipario mi ha subito incuriosito l’essenzialità della scena. Per riempire il grande vuoto di un palcoscenico senza quinte né arredi non bastano una colonna sonora, un testo e le coreografie: ci vogliono attori consumati che tirino il pubblico dentro la storia. Mi sono chiesta: ce la faranno i ragazzi a “tirarci dentro” la loro storia? Riusciranno far rivivere a nonni, zii, genitori e fratelli maggiori gli anni trascorsi a lottare contro “ciccia e brufoli”? Faranno rinverdire il nostro entusiasmo giovanile, le nostre granitiche certezze, i nostri categorici giudizi, il nostro amore per le cause perse? Rivivremo con loro le nostre gioie semplici, il nostro sguardo limpido sul mondo, la libertà dei nostri pensieri, il nostro assoluto stoico rifiuto di ogni compromesso? Questi interrogativi sono essi stessi la loro risposta: il loro team non solo è riuscito a catturarci dentro la trama ma ci ha regalato molto di più. Nel momento stesso in cui recitavano, i nostri giovani attori stavano vivendo una sequenza importante e reale della propria vita. Quando hanno spiegato, cantato e danzato l’amicizia ce ne hanno fatto vedere le vere sembianze: le hanno dato vita, tangibilità, aspetto e consistenza e, onore al merito, l’hanno resa bellissima!

Mesi di preparazione, prove e impegno

Articolo di: Sabrina Marone, cast cantanti, in collaborazione con il cast ballerini

Avete mai provato quella sensazione di ansia e di stress che ti assale prima di uno spettacolo? Quella stanchezza nel provare e riprovare sempre le stesse canzoni o le stesse coreografie? Beh, noi protagonisti di questa avventura abbiamo vissuto in pieno tutte queste sensazioni nei circa quattro mesi di preparazione del musical. Tutto ciò da un lato è stato stancante, perché abbiamo dovuto imparare canzoni e balletti, ma allo stesso tempo è stato divertente e stupendo, perché ci ha impegnato in qualcosa che per tutti quanti noi era nuovo e che ci ha permesso di trascorrere tanto tempo insieme e di conoscerci meglio. Le preoccupazioni erano tante, c’era la paura di fare una brutta figura davanti a tante persone, noi cantanti avevamo paura di sbagliare qualche nota o più semplicemente di non ricordarci le parole, mentre per i ballerini il terrore era nel non ricordarsi qualche passo o di non andare a tempo. In un primo momento non tutti ci siamo impegnati al massimo, però, piano piano, siamo entrati dentro la storia di questo spettacolo considerandola come un’esperienza di vita che ci coinvolgeva in prima persona, tanto da prendere sul serio le prove e il giorno del “debutto”, visto che tutto ciò si avvicinava sempre di più e non volevamo fare una brutta figura davanti a tutte le persone che avevano creduto in noi dal primo momento, partendo dagli animatori che hanno impegnato veramente anima e corpo nella realizzazione di questo spettacolo. I momenti di tensione, come in ogni cosa, ce ne sono stati, momenti in cui non credevamo da farcela per la data stabilita, ma tutto ciò ha smesso di preoccuparci via via che il giorno dello spettacolo si faceva sempre più vicino. A cosa fatta, posso dire che nel nostro scopo siamo riusciti in pieno, la platea e gli applausi si sono visti e sentiti, i complimenti sono arrivati così come i fiori, proprio come delle vere star. Ora mi chiedo: quando si farà il prossimo?

L’emozione e il batticuore del debutto

Articolo di: Marina Buonocore e il cast attori

Il cuore per qualche lungo istante inizia a battere all’unisono con il ticchettio delle lancette dell’orologio! Ore 20,55. Luigi Russo legge la presentazione del nostro spettacolo. Gli spettatori sono già arrivati, le luci in sala sono spente e noi attori siamo pronti. Un sospiro profondo e, a breve, scompariremo mettendo piede in scena per lasciar posto ai personaggi che interpreteremo! Tra poco Arnaldo diventerà Feffo; Salvatore sarà Pavvo; Martina si chiamerà Giò; Massimo: Gian; Andrea: Pier; Rosy: Chiara; Giusy: Anna; Marta: Frè; Maria: Giuly; Michele: Titti; e Marina si trasformerà in Marci. La tensione è alle stelle. Il lavoro di tanti mesi sta per concretizzarsi e diventare realtà. Finalmente il sipario si apre e le luci fanno brillare il palco: si comincia! I protagonisti della nostra storia sono un gruppo di amici, frequentano la stessa scuola e come noi hanno l’abitudine di passare molte ore insieme a studiare, parlare e confrontarsi sulle aspettative tipiche della loro età. L’invito inaspettato ad una festa di compleanno in discoteca, da parte di un “super figo” della scuola, suscita in loro diverse reazioni scatenando varie crisi personali. La missione diventa essere idonei per la selezione all’entrata del “Marilyn”. Tutto questo sconforta Marci, la “cicciona” del gruppo, che inizia a maledire il suo specchio. Uno specchio traditore che riflette un’immagine poco veritiera, uno specchio che riflette il corpo ma non la mente e il cuore. Così la nostra protagonista, continua a tuffare il suo cucchiaino nella Nutella, mentre guarda l’eccitazione degli altri che si vestono e si preparano per il grande evento! La selezione all’ingresso da parte del buttafuori, Ursus (Ivan), spacca in due il gruppo di ragazzi. È troppo forte la curiosità di entrare a vedere com’è e provare una nuova esperienza, più forte che restare a consolare l’amica esclusa… Ma Titti è con lei, l’amico di sempre, che trova il coraggio di confessarle i suoi sentimenti dietro un “ti voglio bene“. In men che non si dica le nuove amicizie del Marilyn, come Bic (Enzo), diventano scomode e un profondo senso di colpa riporta il gruppo coi piedi per terra, dalla loro amica. «Ha ragione la nostra mamma (Rosa): “L’amicizia è l’unica strada”» e il messaggio rimbomba forte e chiaro in sala. Finalmente Marci, sicura e protetta dal bene di chi le sta accanto, si libera dalle sue paure e stavolta decide di abbandonare la cioccolata e confessa agli amici: “Magari stavolta mi metto a dieta”!

Magicamente ci siamo ritrovati alla scena numero 11 e tutto è andato per il meglio. La sensazione di sconforto, insicurezza, ma soprattutto paura di non farcela o di non essere all’altezza della situazione, sono svanite nel momento in cui ci siamo ritrovati dinanzi ad una platea meravigliosa che tra gli applausi e i sorrisi hanno fatto sì che tensione e paura si trasformassero in grinta e positività. Abbiamo sfoderato il meglio di noi stessi trasformandoci in personaggi per tanti versi opposti singolarmente al nostro carattere e al nostro modo di fare. Ci siamo impegnati dando il nostro meglio. La fatica è stata tanta, ma alla fine possiamo dire che ne è valsa veramente la pena perché siamo riusciti ad emozionare trasmettendo il messaggio che celava il nostro musical: accettarsi e sentirsi liberi di essere se stessi sempre!

Una risposta a "“Magari mi metto a dieta” il musical"

  1. Mauro 11 aprile 2011 / 18:54

    è possibile avere il copione di qsto musical please??? 🙂

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